cornicetraspSiamo Caterina e Andrea la nostra storia inizia pochi giorni dopo il nostro matrimonio, al ritorno dal viaggio di nozze in Thailandia decidiamo di preparare tutte le carte necessarie. È Il 24/12/2004 la vigilia di Natale e nonostante la data particolare riusciamo ad consegnare tutti i documenti per avere il decreto di idoneità nazionale e internazionale.
Otteniamo finalmente il decreto per uno o più bambini il 30/01/2006 da questo giorno inizia una delle fasi più difficili dell’adozione, bisogna fare le scelte giuste e non sbagliare; scegliere l’ente, il paese, scegliere se continuare con tutte e due le pratiche nazionale ed internazionale. Come spesso accade in questi momenti si cerca di raccogliere più informazioni possibili, quindi conosci persone, storie, cerchi sui forum internet, ascolti i passa parola ma nonostante tutto questo hai la sensazione di essere soli e che nessuno mai ti dirà quale sia la scelta giusta da prendere.
Alla fine decidiamo, abbiamo il nostro ente e portiamo avanti solo la pratica internazionale.
Conferiamo l’incarico il 22/9/2006 al nostro ente e iniziamo gli incontri formativi, parliamo con psicologi conosciamo altre coppie che, come noi, hanno fatto la stessa nostra scelta. Iniziamo a subire un bombardamento di informazioni su cosa significa adottare, quali problemi potremmo incontrare, cosa significa essere una famiglia adottiva, ci consigliano letture, partecipiamo a delle vere e proprie sedute di psicologia con tanto di giochi di ruolo, pazzesco!!!. Decidiamo di subire tutto questo passivamente perché pensiamo che faccia parte del percorso e la sola nostra volontà è quella di arrivare prima possibile al nostro abbinamento, non vogliamo assolutamente perdere tempo. Passano due anni e finalmente abbiamo l’instradamento verso l’Etiopia e dopo circa sei mesi arriva la telefonata che aspetti da più di quattro anni, è l’abbinamento con un bambino di 7 anni dell’India di Bangalore, abbiamo anche la foto… per noi è già nostro figlio, ci accorgiamo però che c’è un problema, avevamo preparato tutti i documenti per l’Etiopia e adesso andiamo in India??? Accettiamo consapevoli che avremmo dovuto rifare tutti i documenti, ma cosa importa siamo genitori abbiamo una foto e rifare i documenti sarà una passeggiata, sappiamo cosa fare e dove andare adesso.
Purtroppo le cose non vanno per il verso giusto, noi siamo pronti abbiamo tutto, ci siamo documentati abbiamo persino imparato qualche parola in Kannada (lingua del bambino), aspettiamo solamente la telefonata per farei biglietti e i bagagli, invece arriva la notizia che non ti aspetteresti mai, la direttrice dell’orfanotrofio ha posto il veto sulla nostra adozione, per lei non siamo quelli giusti.
Vi risparmiamo tutto quello che è successo dopo ma è chiaro che abbiamo sbagliato la scelta, l’ente si è rilevato completamente incapace di gestire questa situazione, ha commesso errori clamorosi da denunciare al CAI e dopo altri inutili tentativi con altri possibili instradamenti, riceviamo la rinuncia dell’incarico.
Come sentirsi dopo quasi cinque anni di attesa, e con la consapevolezza di dover ricominciare tutto da capo?  Forse è il caso di lasciare perdere, forse non esiste un ente per noi, forse chissà la direttrice ha ragione non siamo quelli giusti…
Mia moglie ed io ci conosciamo da 30 anni, abbiamo la certezza che abbiamo sbagliato ente e sappiamo che abbiamo solo conosciuto persone sbagliate, gli elementi fondamentali per percorrere agevolmente e senza problemi l’iter dell’adozione e allora ricominciamo la nostra ricerca più forti di prima.
Un giorno parliamo con una responsabile di un altro ente è l’estate del 2010, ascolta la nostra storia e vuole conoscerci a tutti i costi, andiamo da Lei e nonostante la nostra diffidenza su tutto e su tutti ci rassicura che il suo ente è diverso dagli altri, dice di essere responsabile di un ente a cui basta il decreto e che i loro incontri non sono formativi ma informativi, niente psicologi niente giochi di ruolo, siamo finalmente sicuri di aver trovato l’ente giusto e soprattutto le persone giuste, ci promettono che entro un anno al massimo due riusciranno ad abbinarci.
Inizia nuovamente l’attesa…
Ci instradano verso la Repubblica Democratica del Congo e dopo poco abbiamo l’abbinamento con una bellissima bambina di tre anni e mezzo e una fotografia… è nostra figlia!
Il 27/8/2012 partiamo destinazione Kinshasa pieni di bagagli e con la nostra fotografia.
Il giorno dopo conosciamo finalmente nostra figlia, sono bastati pochi secondi con lei con il suo sorriso con la sua gioia di vivere per farci dimenticare otto anni di attesa, anni pieni di preoccupazioni, di problemi, di burocrazia assurda, di incontri inutili con psicologi, con enti ed assistenti sociali, pochi istanti e tutto svanisce come al risveglio di un brutto sogno. Siamo di fronte a lei e cerchiamo di comunicare con dei gesti dolci e con dei sorrisi, siamo genitori.
Oggi ha nostra figlia ha 7 anni, è una bambina stupenda sta crescendo bene, siamo orgogliosi e felicissimi, con lei stiamo trascorrendo i momenti più belli della nostra vita, e insieme a lei stiamo aspettando un fratellino o una sorellina che molto presto arriverà e l’attesa continua…
Alessandra ci ha chiesto di raccontare la nostra storia, eravamo sicuri che non sarebbe stato facile ricordare soprattutto i momenti più brutti, sapevamo che ripercorre il passato ci avrebbe emozionati, per questo motivo eravamo quasi intenzionati a non farlo, ma poi ci siamo convinti che condividere le esperienze serve, serve eccome, quindi speriamo che questo racconto possa essere d’aiuto alle coppie che devono affrontare il lungo percorso dell’adozione e  per chi volesse approfondire diamo la nostra completa disponibilità.

Caterina e Andrea